giovedì 12 maggio 2016

Progetto "Un rifugiato a casa mia"

Da circa 7 mesi la Casa Comunitaria ha aderito al progetto proposto dalla Caritas della diocesi di Treviso "un rifugiato a casa mia".
Il progetto consiste nella sperimentazione di una nuova forma di accoglienza dei rifugiati, al fine di supportare il processo di inclusione nella comunità e il raggiungimento di autonomia. 
Famory ha 21 anni ed è arrivato in Italia nel 2014 dopo un lungo viaggio da Kobiri, in Mali, alla Libia dove ha dovuto scegliere  tra due possibilità: morire li o in mare. Allora è salito su quella barca, insieme ad altre 120 persone con la possibilità di morire ed è arrivato in Italia.Famory ha trovato accoglienza nella Casa Comunitaria dove si tiene occupato con dei lavoretti di volontariato insieme ad altri ragazzi fuggiti anche loro dal loro Paese.
Famory, Anwar, Amadou e Dawod (ospitati dai Frati Antoniani e dalla parrocchia di Camposampiero) sono scappati dalla guerra, hanno dovuto scegliere tra la morte sicura e la possibilità di vivere, tra la morte e la distanza dai propri famigliari, da una mamma e un papà che ogni  giorno mancano di più ma da un Paese che a loro non manca, un Paese di guerra che li ha costretti a fuggire. 
"Come possiamo essere indifferenti?" afferma Bepi " non possiamo e allora perchè non condividere un po della nostra quotidianità con loro?"  
"Ci siamo messi in gioco"  continua Serena "loro lo hanno fatto nel momento in cui sono usciti dalla loro casa ora tocca noi uscire dalla nostra casa ed accogliere, aprirci ad un mondo che sta cambiando ma che spetta a noi cambiare!" 

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